Leucemia

La sopravvivenza a lungo termine stra migliorando e la guarigione è ora possibile.

Grazie ai progressi nel trattamento farmacologico e nella terapia di supporto, con il trattamento ottimale il 65% dei giovani pazienti colpiti dalla più comune forma di leucemia infantile sono viventi dopo 5 anni dalla diagnosi, pietra miliare nella via della guarigione. Spesso considerata una malattia del bambino, la leucemia colpisce l’adulto 8 volte di più, in più della metà dei casi oltre i 60 anni. La prospettiva per l’adulto è pure notevolmente migliorata, con opportuni trattamenti. Sono sempre più numerosi i casi di pazienti leucemici adulti trattati con successo che giungono a sopravvivenze oltre i 5 anni.

Cos'è la leucemia

La leucemia è una malattia dei tessuti dai quali originano le cellule del sangue – in particolare midollo osseo, milza e linfonodi. Nella leucemia globuli bianchi anormali e immaturi invadono il circolo sanguigno e talora il sistema linfatico. Queste cellule immature non sono in grado di espletare la loro normale funzione di difesa contro le infezioni. Inoltre, esse riducono la produzione di globuli rossi normali (indispensabili per l’ossigenazione del sangue) e di piccoli dischi chiamati piastrine che regolano la coagulazione ed il sanguinamento. Con il progredire della leucemia, la funzione del midollo diventa insufficiente e, se la malattia non viene curata, le cellule anomale divengono predominanti e vengono veicolate attraverso il circolo sanguigno in tutto il corpo. Non curata, la leucemia favorisce infezioni, dovute alla perdita delle capacità di difesa nei confronti degli agenti infettivi da parte dei globuli bianchi; provoca, inoltre, una grave anemia legata alla diminuzione dei globuli rossi e sanguinamenti legati alla carenza di piastrine.

La leucemia può presentarsi secondo due modalità: acuta e cronica. La leucemia acuta interessa i globuli bianchi immaturi, progredisce rapidamente ed è la tipologia più frequente che si manifesta nei bambini. La leucemia cronica insorge più frequentemente negli adulti ed ha una lenta progressione, spesso di alcuni anni. Nella leucemia cronica i globuli bianchi sono più maturi.

La leucemia viene anche identificata in base al tipo di globulo bianco colpito dalla malattia. La leucemia linfatica colpisce cellule situate nei linfonodi e nella milza, mentre la leucemia mieloide colpisce cellule che si trovano nel midollo osseo. Ci sono poi rare forme di leucemia che colpiscono altri tipi di cellule del sangue: la monocitica, che coinvolge i monociti, un particolare sottotipo di globuli bianchi; l’eritroleucemia interessa i precursori dei globuli rossi nel midollo osseo.

Come si manifesta?

Un riconoscimento della malattia in fase precoce (vale a dire al suo insorgere, non esistendo indagini preventive) è fondamentale per il successo della terapia. I segni e sintomi iniziali comprendono:

  • Anemia (mancanza di globuli rossi);
  • Infezioni ricorrenti (mancanza di globuli bianchi);
  • Sanguinamenti prolungati ed emorragie (mancanza di piastrine);
  • Ecchimosi per traumi di lieve entità;
  • Febbre elevata;
  • Debolezza persistente;
  • Dolore alle ossa ed alle articolazioni.

Ogni persona che accusi sintomi simili dovrebbe recarsi dal proprio medico per una accurata visita ed eventuali accertamenti. Poiché i sintomi della leucemia sono simili a quelli di molte altre affezioni, la conferma della diagnosi avviene attraverso un’analisi del sangue. Infine, può essere necessario un esame al microscopio di un campione di midollo osseo prelevato al paziente.

Cause e fattori di rischio

Nonostante gli enormi progressi nel trattamento della leucemia, la causa della malattia e le modalità di prevenzione sono ancora sconosciute.

I ricercatori ritengono che la malattia sia legata ad una complessa interazione di fattori genetici individuali e biochimici con la possibile partecipazione di agenti virali. Alcune cause ambientali di leucemia sono tuttavia ben conosciute. Numerosi studi dimostrano che individui esposti a quantità eccessive di radiazioni o a determinate sostanze chimiche quali il benzene, sono maggiormente a rischio di sviluppare la malattia.

La leucemia non è una malattia contagiosa ed apparentemente non presenta caratteristiche ereditarie. Per il momento non sembrano esservi possibilità di prevenire la leucemia ad eccezione di evitare l’esposizione a radiazioni ed a prodotti chimici pericolosi.

Cure e speranze per il futuro

I farmaci e gli altri trattamenti risultati efficaci contro la leucemia sono stati ottenuti attraverso ricerche effettuate in tutto il mondo, culminate negli eccezionali risultati terapeutici raggiunti negli ultimi anni. Nuove associazioni di farmaci antileucemici sono in grado di ottenere percentuali più alte di remissione. La speranza è che tali associazioni diventino definitivamente curative.

Sono in corso, inoltre, numerosi studi riguardo ad altre forme di terapia per la leucemia. Un promettente approccio riguarda l’immunologia e in particolare le ricerche volte a rinforzare la naturale immunità del paziente contro la malattia.

Il trapianto ha allungato le prospettive di vita a numerosi malati di leucemia, portando anche ad alcune guarigioni. Comunque, come in una trasfusione di sangue, la compatibilità tra il midollo osseo del donatore e quello del ricevente è fondamentale per il successo del trapianto. Si stanno svolgendo ulteriori ricerche sul modo di migliorare la compatibilità tra donatore e ricevente e sul modo di trattare il midollo malato dello stesso paziente al fine di eseguire un autotrapianto.

Numerosi scienziati stanno cercando di dare una risposta al perché solo alcune persone e non altre vengono colpite dalla leucemia e a come identificare individui a rischio.

Allo stesso tempo si stanno sviluppando nuovi trattamenti con i quali prolungare ulteriormente la vita e dare una guarigione definitiva ai malati di leucemia ed una qualità di vita soddisfacente.