La speranza di Giacomo

… dal lontano 2000, dopo la diagnosi di Linfoma non Hodgkin e macroglobulinemia di Waldenstroen, Giacomo diventa una presenza costante nel Day Hospital di Ematologia al Santa Chiara di Trento, prima nel reparto generale, poi in quello specifico. Inaugura, per così dire, pure il nuovissimo reparto di degenza per malati leucemici.
Cure, terapie, trasfusioni sono state in tutti questi anni le sue compagne. Compagne che per molto tempo gli hanno dato una grande speranza. Speranza di farcela, di combattere e vincere la malattia. A volte la speranza era sopraffatta dalla rabbia, dall’avvilimento, dalla delusione.
Ma la speranza puntuale riaffiorava, tornava, era la sua luce.
Questa speranza però, che gli ha reso comunque la vita più facile, a nulla sarebbe valsa se non fosse stata supportata da uno staff di persone di alto livello. Livello non solo clinico, ma anche e soprattutto umano.
In day hospital Giacomo si sentiva a casa; i medici erano l’aspettativa per il futuro, lo staff paramedico la sua preziosa temporanea famiglia.
E fino all’ultimo ha condiviso con loro gioie, aspettative, dolori, speranza, delusioni, passioni… rabbia a volte, quando la paura di non farcela aveva il sopravvento.
Il 9 marzo, domenica mattina molto presto, nell’ora in cui di solito usava alzarsi per una delle sua grandi passioni, ci ha lasciati. Se ne è andato con un cammino lieve, verso i suoi boschi celesti, libero finalmente!!
Da questa rivista, attraverso voi AIL, insieme alla mia famiglia, intendo ringraziare di vero cuore tutto il reparto.
Ogni persona che in Ematologia lo ha accompagnato in questi lunghi 14 anni: medici, infermieri, collaboratori, staff, ognuno per le proprie competenze, TUTTI per la profonda umanità profusa, hanno reso la sua vita meno faticosa.

GRAZIE DI VERO CUORE

Eliana
Cembra, marzo 2014