L’AIL Trentino è orgogliosa di finanziare un’importante ricerca del CIBIO – Centre for Integrative Biology a Povo di Trento, eccellenza del nostro territorio che mira a coniugare approcci multidisciplinari che spaziano dalla biologia alla chimica, fisica, informatica, matematica e ingegneria in una visione integrata dei processi biologici di base e della loro evoluzione in malattia.
Riportiamo una descrizione tecnica a cura della dott.ssa Lorena Zubovic, responsabile presso il Centro di Ricerca del progetto ” Dallo splicing alternativo alla cura mirata dei tumori. Caratterizzazione delle varianti di mRNA specifici e i meccanismi molecolari coinvolti nei tumori del sangue o leucemie“.
Disfunzioni nello splicing possono portare, tuttavia, all’insorgenza di patologie anche molto gravi, tra cui il cancro. L’obiettivo della nostra ricerca è studiare le condizioni in cui SA può rivestire un ruolo rilevante per la cellula tumorale cercando di identificare delle varianti di mRNA specifici per quella patologia e i meccanismi molecolari coinvolti. In particolare verrà studiato il ruolo dello splicing alternativo nei tumori del sangue o leucemie, come le sindromi mielodisplastiche (SMD), la leucemia linfatica cronica (LLC) e la leucemia mieloide acuta (AML). Lo scopo sarà quello di identificare dei trascritti specifici che potranno facilitare la diagnosi e trovare una potenziale cura.
Nella medicina moderna il paziente non è più visto come un caso clinico generale, ma come individuo, per il quale si cerca sempre più una cura personalizzata. Questo approccio è di grande attualità anche per la cura del cancro. Infatti, sempre più spesso i test clinici hanno dimostrato che determinati farmaci si dimostrano efficaci in alcuni pazienti ma inefficaci o addirittura tossici in altri. La ragione è legata alla peculiarità genica di ogni individuo che andrebbe esaminata prima della cura. Il fine ultimo di questo progetto è migliorare sia la salute che la qualità di vita dei pazienti affetti da leucemia ponendo le basi per lo sviluppo di nuovi strumenti per la diagnosi precoce e per un’eventuale terapia. Come ogni sfida scientifica, il progetto comporta rischi ma anche opportunità, non ultima quella di poter utilizzare nuovi approcci multidisciplinari con l’obiettivo di sviluppare e raggiungere nuovi standard tecnologici.