Nuovi anticorpi per la cura dei tumori

Riportiamo il contributo del dott. Ermanno Gherardi dell’Università di Pavia in merito al progetto di ricerca triennale che l’AIL Trentino ha deciso di finanziare nel 2017, per la produzione in laboratorio di anticorpi efficaci nella lotta ai tumori.


Nel corso degli ultimi due decenni sono stati effettuati progressi molto importanti nella cura di alcuni tipi di tumori sia ematologici che di altri tessuti. L’esempio più tangibile di questi progressi è costituito dallo sviluppo di un farmaco (imatinib) per la cura della leucemia mieloide cronica che ha cambiato radicalmente la prognosi e la sopravvivenza dei pazienti affetti da questo tipo di tumore. È essenziale però che progressi di questo tipo vengano compiuti anche per altri tipi di tumori per i quali invece le cure disponibili sono più limitate e i tempi di sopravvivenza di questi pazienti dalla diagnosi sono spesso molto brevi.

Uno degli sviluppi più importanti emerso negli ultimi anni nel campo della cura dei tumori è costituito dalla possibilità di trarre vantaggio dalle potenzialità del sistema immunitario dell’organismo. Le cellule del sistema immunitario proteggono l’organismo dagli agenti che causano malattie infettive (virus, batteri e altri agenti patogeni) con due modalità: o eliminando le cellule infette dagli agenti patogeni o producendo una classe di proteine solubili, note come anticorpi, che attaccano e inattivano direttamente.

Le nostre ricerche hanno l’obiettivo di produrre in laboratorio anticorpi in grado di attaccare e distruggere cellule tumorali, un approccio che ha già dato risultati significativi con alcuni tipi di tumore (l’anticorpo rituximab, ad esempio, è oggi utilizzato correntemente nella cura del linfoma non-Hodgkin e della leucemia linfocitica cronica oltre che di alcune importanti patologie autoimmuni) ma che può essere sicuramente esteso ad altri tipi di tumore per i quali le terapie disponibili sono inadeguate.

Il primo anticorpo che il nostro laboratorio ha sviluppato è un anticorpo diretto nei confronti di una proteina di membrana, il recettore MET, prodotta in quantità eccessiva dalle cellule di pazienti con tumori come il mieloma multiplo o carcinoma dello stomaco, del fegato e del polmone. Le cellule in cui il recetttore MET è prodotto in quantità eccessiva, proliferano in modo incontrollato e infiltrano i tessuti sani, una caratteristica tipica dei tumori maligni che ha conseguenze molto gravi per la sopravvivenza dei pazienti.

L’anticorpo anti-MET che il laboratorio ha prodotto (denominato 107_A07) è stato ottenuto con tecniche di ingegneria genetica da collezioni di geni per gli anticorpi clonati in un vettore virale (il batteriofago fd). L’anticorpo è stato caratterizzato in dettaglio sia da punto di vista strutturale (vedi Figura) che dal punto di vista dell’attività biologica in una serie di studi che hanno utilizzato cellule tumorali e animali immuno compromessi portatori di tumore. I risultati degli studi compiuti sono di notevole interesse scientifico e il laboratorio si prefigge di studiare ulteriormente l’attività di questo anticorpo in modelli sperimentali di mieloma multiplo al fine di valutare le potenzialità terapeutiche dell’anticorpo 107_A07 in questo gruppo di pazienti. In parallelalo, il laboratorio svilupperà nuovi anticorpi diretti a molecole che svolgono un ruolo nella crescita di altri tipi di tumore, tra cui leucemie e linfomi.

Nell’immagine: Un frammento (Fab) dell’anticorpo anti-MET 107_A07 (in rosso) legato ad un frammento del recettore MET (in blue).

Pubblicazione:
DiCara DM, Chirgadze DY, Pope AR, et al
Characterization and structural determination of a new anti-MET function-blocking antibody with binding epitope distinct from the ligand binding domain.
Sci Rep 7:9000 (2017)

dott. Ermanno GherardiUniversità di Pavia
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